Le
Camere di commercio, industria artigianato e agricoltura
hanno avuto il compito di verificare la regolare e tempestiva
esecuzione delle operazioni svolte dai comuni. Esse dovevano
poi relazionare all'Istat, con cadenza quindicinale,
lo stato di avanzamento dei lavori.

Presso gli uffici di statistica delle Regioni, Comuni e
Camere di commercio si sono tenute, nel periodo immediatamente
precedente alle operazioni di rilevazione, speciali incontri
di formazione coordinati da rappresentanti degli uffici
regionali dell'Istat e destinati al personale dei comuni
che doveva effettuare le operazioni di aggiornamento.

Nella fase di rilevazione vera e propria, prevista
tra ottobre e dicembre del 2000, la rete è stata ancora
composta dagli uffici di censimento delle Regioni, dei Comuni
e delle Camere di commercio.
Rispetto al censimento del 1990, l'operazione di rilevazione
è stata concentrata in un tempo più ristretto, ricorrendo
a circa 26.000 rilevatori (rispetto ai 14.000 utilizzati
nella precedente occasione). Le attività di rilevazione,
di responsabilità degli uffici comunali di censimento, sono
state supervisionate da appositi coordinatori
intercomunali, i quali hanno avuto il compito di fornire
assistenza tecnica al personale dei comuni ed ai rilevatori
per assicurare il rispetto delle istruzioni tecniche impartite
dall'Istat e, quindi, la qualità della rilevazione. Essi
hanno operato sul territorio secondo piani che saranno concordati
con gli uffici di censimento delle Camere di commercio.

A livello regionale, l'organizzazione della rete censuaria
è dipesa dall'esito della fase di programmazione che si
è aperta, in ciascuna regione, dal primo novembre del 1999,
secondo le linee indicate nel Protocollo d'intesa Istat-Regioni.

In particolare, il piano generale, predisposto dall’ISTAT,
ha definito:
- obbligatoriamente, le modalità di svolgimento delle
attività di monitoraggio delle operazioni censuarie a livello
regionale e di reclutamento dei coordinatori intercomunali.
- in maniera facoltativa, lo svolgimento, da parte
delle Regioni, di attività nel campo della sensibilizzazione
degli operatori del mondo agricolo, della formazione della
rete di rilevazione e della registrazione dei dati.

Una volta definito il Piano regionale, la Commissione
tecnica (cui partecipavano, tra gli altri, rappresentanti
degli organi che hanno costituito la rete censuaria, funzionari
dell'Istat, esperti in materia agricola, ecc.) si è assunta
il compito di monitorare:
- la fase di preparazione delle operazioni sul territorio
- il buon andamento di queste ultime a partire dall'ottobre
del 2000

D'altra parte, il Protocollo prevedeva esplicitamente che,
qualora singole Regioni non svolgevano le attività previste,
l'Istat poteva subentrare nella conduzione delle
operazioni censuarie di competenza delle Regioni.

Quindi, l'assetto organizzativo ha cercato di valorizzare
al massimo le specificità territoriali, ma senza perdere
di vista la coerenza complessiva e, soprattutto, operando
un ferreo controllo dell'intera rete censuaria. In
particolare, va sottolineato che, qualora si incontravano
difficoltà nella stesura dei piani regionali o alcune Regioni
non fossero riuscite ad assicurare l'attuazione del programma
previsto dal Protocollo, erano previsti comunque i tempi
tecnici (circa 8-9 mesi) per predisporre strategie alternative
volte ad assicurare il successo del censimento su tutto
il territorio nazionale.
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